Conclusioni

Se dunque nella corrente di musica moderna vi è la tendenza ad eludere nel sarcasmo e nell’ironia la tragicità del nostro tempo, un desiderio sincero di semplicità che nasce dall’estrema complicazione e raffinatezza, un bisogno di eleganza, leggerezza e di concisione, prendendo ad esempio da Debussy alle forme ‘primitive’ del suono di Stravinskij, gli opposti caratteri germanici (serietà, disposizione a prendere le cose al tragico, volontà di immergersi coscientemente nel dolore del mondo, un più profondo, insomma, sentito impegno esistenziale) trovano la loro espressione più completa nella ‘scuola atonale’ capeggiata da Schonberg.

Nonostante l’attività rivoluzionaria in ambito di linguaggio musicale, i due fenomeni musicali sono da considerarsi degli estremi che dirameranno poi in direzioni opposte: Schonberg si limita a spingere alle estreme conseguenze la crisi stessa del Romanticismo, Stravinskij invece vi reagisce, ponendo infine un ritorno artigianale all’oggettività preromantica. Per questo si realizzano due tendenze divergenti: con Schonberg si passa da un semplice cromatismo, alla dissoluzione tonale, alla sospensione tonale (atonalità) che giunge fino all’astrattismo, dove Schonberg si arresta, smarrito, e inizia la ricerca di una struttura organica del mondo atonale che lo porterà alla coscienze individuazione del metodo dodecafonico, quindi a un nuovo sistema di regole. Invece, la tendenza rappresentata da Stravinskij passa attraverso l’intellettualismo parigino che reagisce al post romanticismo, e al ripiegamento impressionista, col riaffermare quel  concetto di arte per arte: con lui si può parlare di un momento russo impressionista, fauvismo, cubismo, e neoclassicismo.