Vasilij Kandinskij


Ma il sistema di Schonberg non passò inosservato nel mondo delle altre arti: noto e molto curioso è stato il rapporto tra Arnold Schonberg e il pittore Vasilij Kandinskij. Un’amicizia che nasce da uno scambio di libri: nel 1911, omaggiato da una copia de Dello Spirituale nell’Arte di Kandisky, Schonberg ringraziò inviandogli il suo Trattato di Armonia

E dunque, la dissoluzione dell’oggetto rappresentato messa in atto di Kandisky non corrisponde forse alla dissoluzione della tonalità tradizionale nella musica? L’emancipazione delle forme e dei colori, le loro collisioni e disarmonie non corrispondono forse alla emancipazione dalla dissonanza?
L’elemento che accomuna questi fenomeni è dunque la volontà di esprimere qualcosa di originario, di ritrovare la fonte primigenia dell’arte. In sintonia con l’espressionismo che cominciava a manifestarsi nella letteratura, nella pittura e nella musica, Kandinskij e Schoenberg sottraggono l’arte ad ogni possibilità di compromesso, per mettere a nudo gli strati profondi della coscienza e dare forma alle visioni che traggono forza dal mondo interiore.

L’amicizia tra i due è tale che Schonberg figura proprio tra i fondatori dell’Almanacco del 1912 del Der Blue Reiter, il Cavaliere Azzurro, il movimento che si configura come la premessa allo sviluppo dell’arte astratta e ruotava attorno al rapporto tra Kandisky e il collega Franz Marc. In questo periodo, comunque, non si parla ancora di astrattismo ma di espressionismo lirico. 
Il movimento nasce per stabilire una corrente artistica che investiva pittura, teatro e musica, seguendo quel principio unificatore tra le arti che aveva avuto inizio con Wagner: ‘ogni arte è qualcosa di concluso, ha una vita propria. Per questo, i mezzi di arti diverse sono esteriormente del tutto diversi. Suono, colore, parola... Ma nella loro profonda ragione interiore questi mezzi si equivalgono: il fine ultimo cancella le diversità esteriori e mette a nudo l’identità interiore

Kandinskij aveva senza dubbio attitudine per la musica. La sua raffinata sensibilità musicale si manifesta non solo nei suoi scritti, ma anche nei suoi tentativi di composizione scenica, o nelle comparazioni teoriche tra l'effetto del colore e quello del suono, a cui lavorò per molti anni e che trovò espressione, appunto, nel 1911 ne Dello Spirituale nell'Arte. E' un testo che fonda e sancisce l'astrattismo del pittore russo. Schonberg compie la medesima azione in ambito musicale, teorizzando la nuova musica atonale. Nello stesso tempo infatti il compositore, ricercando solo la purezza e la funzionalità delle combinazioni sonore, riduce la durata dei pezzi e ne condensa l'espressione, proprio come in pittura Kandinskij evita la narrazione, accorcia e semplifica le forme. 

(Composizione, Impressione III, Concerto con arco nero)

Sono questi gli anni delle prime sperimentazioni astratte di Kandinskij, che dipingerà una serie di Composizioni in cui si propone di suscitare emozioni attraverso l'uso di forme e colori. In Composizione, Impressione III, dal sottotitolo Concerto con arco nero, si propone di rappresentare pittoricamente una dissonanza. Scrive anche numerose composizioni sceniche, di cui compone anche le melodie: si propone di unificare le  arti attraverso l'interazione di musica, luce, colore, movimento e parola. 
Parola che, ‘isolata o connessa a frasi, è stata usata per creare una certa atmosfera, destinata a sgomberare il terreno dell’anima e renderlo ricettivo. E’ stato utilizzato anche il suono della voce umana allo stato puro, ossia senza oscurarla sotto il velo della parola e il senso della stessa.’

Nel suo 'Problema delle forme' e 'Sulla composizione scenica' Kandinskij mette in evidenza come le arti tendessero, seppure con mezzi diversi, verso il fine unico della 'vibrazione spirituale', ovvero dell'espressione dell'identità interiore. Non esiste dunque una forma universale che in arte deve essere rispettata: essa dipende dalla necessità interiore dell'individuo.

(Autoritratto - Schonberg)

Anche Schonberg decise di cimentarsi come pittore, anche con grande approvazione di Kandinskij:

...  è particolarmente interessante ricordare la semplicità e la sicurezza con cui il compositore Arnold Schonberg si serve dei mezzi pittorici. A Schonberg interessa di norma il suono interiore: egli trascura ogni abbellimento, ogni raffinatezza, ma nelle sue mani la forma più povera diventa la più ricca, facciamo l'esempio del suo autoritratto.’

Per Kandinskij, ‘l'arte attuale è caratterizzata da una grande libertà, sentita da molti come illimitata e tale da permettere di udire lo spirito che vediamo rivelarsi con una forza particolarmente intensa nelle cose.  Negli oggetti si manifesta infatti questo 'suono interiore', che è di per sé un'entità autonoma, che si intensifica se viene liberato dal senso esteriore legato alla sua funzione pratica, che lo mortifica.’ Questo conduce all'interesse di Kandinskij per i disegni infantili: ‘le preoccupazioni pratico funzionali sono estranei al bambino, che guarda ogni cosa con occhio non assuefatto e ha ancora integra la facoltà di percepire la cosa come tale. In ogni disegno infantile, senza eccezione, abbiamo dunque una spontanea manifestazione del suono interiore dell'oggetto: il bambino dotato possiede la capacità di cancellare l'esteriorità e la capacità di rivestire l'interiorità rimasta con una forma che e conferisce l'evidenza e l'azione più efficaci.’ Uno degli aspetti più importanti, per Kandinskij, del disegno infantile è però la composizione, dettata da una forza inconscia e inconsapevole. L'artista è dunque colui che sotto molti aspetti rimane simile al bambino per tutta la vita, e che può percepire facilmente di chiunque altro il suono interiore di tutte le cose. 

Con Schonberg Kandinskij condivise anche un grande senso di spiritualità: l'opera d'arte non è più la manifestazione della bellezza: essa deve agire come mezzo di comunicazione spirituale, deve esprimere e stimolare le forze dello spirito. Entrambi credono in un mondo altro, inattingibile, che si può solo visualizzare nell'arte: al di sopra della forma pongono il contenuto, l'essenza intima delle cose al di sopra del loro aspetto esteriore, la verità sulla bellezza e, di conseguenza, emancipano dalla tradizionale armonia la dissonanza delle note, quanto dei colori. 

Numerosi sono gli scambi epistolari tra i due: Kandinsky ottiene inoltre fra il 1911 e il 1912 uno scritto sulla musica e alcune partiture che verranno pubblicate nell'almanacco del Cavaliere Azzurro. Lo scambio epistolare cessa durante la prima guerra mondiale e successivamente l'amicizia si romperà. I loro incontri si faranno sempre più rari, per poi interrompersi definitivamente poco dopo l'emigrazione di Schonberg in America avvenuta nel 1934.